Passivazione zincatura processo spontaneo operato dalla natura
La passivazione della zincatura è un servizio sempre più richiesto dal mercato.
Si tratta di prevenire la formazione della cosiddetta “ruggine bianca” (idrossido di zinco) sulla superficie appena zincata. Il fenomeno di reazione è assolutamente normale ed è dovuto alla forte reattività tra lo strato di zinco “nuovo” e l’umidità presente in atmosfera.
La passivazione della zincatura avviene anche in natura ma purtroppo con tempi abbastanza lunghi: per questa ragione è talvolta necessario agire chimicamente.
Per ridurre i tempi di passivazione ed evitare l’insorgenza del fenomeno, si immergono i manufatti appena zincati in un bagno di passivazione che forma uno strato di protezione sulla superficie, con lo scopo di rallentare la reazione con l’umidità dell’aria.
La passivazione nella zincatura a caldo si ottiene in due modi distinti: convertendo chimicamente lo strato più superficiale della lega (passivazione inorganica) o ricoprendo la stessa con una resina che si polimerizza a caldo (passivazione organica).
La passivazione inorganica storicamente più nota è la passivazione con cromo esavalente (Cr VI). Si tratta di una passivazione molto robusta ma fortunatamente bandita in Occidente.
La passivazione organica è un po’ più delicata ma risponde ottimamente allo scopo se viene effettuata rispettando i parametri stabiliti.
Gimeco, grazie al suo dipartimento di ricerca chimica, è ora in grado di offrire sia agenti organici sia un nuovissimo e molto efficace passivante inorganico nanotecnologico totalmente esente da cromo, che permette formidabili risultati di protezione.
Passivazione Gimeco, la migliore brillantezza sul mercato.
Passivazione