Zincatura processo di zincatura e tipi di lavorazione
Il passaggio chiave della zincatura è l’immersione dei manufatti nello zinco fuso, a circa 445°C.
Tra i diversi procedimenti di protezione, la zincatura a caldo si distingue per efficacia ed economicità.
La scelta del processo di zincatura avviene prevalentemente in base alle dimensioni del manufatto ed alle necessità di durata in vita prevista per i prodotti.
L’introduzione nel bagno di zinco degli oggetti metallici sospesi ad apposite traverse compone perciò la vera e propria fase di zincatura. Durante la calata nel bagno, i pezzi vengono “bagnati” dalla fusione dei sali di flussaggio facilitando la reazione metallurgica. L’acciaio reagisce con lo zinco creando una lega superficiale a protezione.
La fase di estrazione richiede molta perizia da parte degli operatori al fine di evitare la formazione di ingrossature ed inestetismi sulla superficie, non permessi dalle norme ma soprattutto non graditi dai committenti.
Le norme internazionali prevedono che lo spessore dello zinco applicato al materiale sia tra 45-85 micron. I tempi di permanenza del metallo per ottenere gli spessori indicati variano tra i 5 e i 20 minuti in funzione della massa del manufatto, della reattività dell’acciaio e della temperatura dello zinco.
La vasca di contenimento dello zinco in fusione è realizzata con una speciale lega di ferro a bassissimo tenore di Carbonio, in modo da ridurre la reattività con lo zinco in fusione ed allungare la durata in vita della vasca.
I forni impiegati per la fusione possono essere di differente tipo: con bruciatori nella camera di combustione, ad induzione, con candele elettriche immerse o riscaldati dall’alto.
I più diffusi sono quelli con bruciatori nella camera di combustione: a fiamma piatta o ad alta velocità.
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